giovedì 2 dicembre 2010

Nei valloni della Maiella dove scorre l'acqua


Siamo tornati nuovamente a '' Il Grande Faggio'' per trascorrere una bella serata insieme ai simpaticissimi gestori. Cena sublime...........le cuoche sono bravissime. La domenica mattina partiamo per un'escursione che risale una delle poche valli percorse da un corso d'acqua fino alla spettacolare cascata di S.Giovanni.
Lungo il percorso bellissime genziane,

e poi eccoci alla cascata.







Dopo una sosta per ammirare e fotografare la bella cascata risaliamo attraversando una splendida faggeta fino a raggiungere la selletta situata sotto il cocuzzolo de ''la Rapina''.


Poi preso il Sentiero Italia cominciamo a scendere verso Pennapiedimonte. Lungo la discesa facciamo una sosta davanti al Rifugio Peschioli (chiuso) posto sotto un costone roccioso. Da quì lo spettacolo è indubbiamente grandioso.



Eccoci finalmente in vista del magnifico arco naturale di roccia (Balzolo) situato sopra una piazzetta a monte del paese. Per tornare al punto di partenza e riprendere l'auto abbiamo chiesto un passaggio.


Scendendo dalla Maielletta verso Roccamorice ci fermiamo a visitare le capanne a tholos di Colle della Civita, disposte a formare un villaggio e addossate a un'altura rocciosa. Si tratta di costruzioni a ''falsa cupola'' costruite da contadini e pastori che ricordano per struttura i trulli pugliesi, i nuraghe sardi, le 'sese' di Pantelleria e altri edifici diffusi intorno al Mediterraneo.









Entriamo nel vallone di Santo Spirito che in questo tratto prende il nome di San Bartolomeo per la presenza dell'Eremo omonimo. Tutta la zona è stata abitata per secoli dai cacciatori preistorici che vivevano nelle grotte e ripari scavati dal torrente. Di acqua ne è rimasta poca ma il suo scorrere traccia dei disegni sulla roccia come a creare dei veri quadri.












Eccoci all'Eremo di San Bartolomeo in Legio mimetizzato nella parete calcarea strapiombante nel vallone di Santo Spirito. Antecedente all'anno mille fu ricostruito, con molta probabilità da Fra' Pietro da Morrone, eletto papa con il nome di Celestino V, e poi protagonista del ''gran rifiuto''.








Per concludere in bellezza la giornata abbiamo percorso un tratto della valle dell'Orfento, che io definisco '' la valle incantata''. Una delle valli più belle e meglio conservate di tutto il gruppo della Maiella. Ciò che colpisce quando si risale la valle è la presenza, così rara in questo gruppo di natura carsica, del caratteristico rumoreggiare dell'acqua. I percorsi per visitare la valle sono diversi ma è sempre necessario chiedere il permesso alla Forestale di Caramanico.














Questa volta abbiamo visitato ambienti solenni e selvaggi veramente spettacolari, di notevole suggestione, dove la natura sfoggia tutta la sua grandezza. Le foto rendono minimamente la bellezza dei luoghi. Amici vi consiglio un viaggio da queste parti...........Ciao

Nessun commento:

Ascolto...